19 luglio 2014

Testimonianza Russa: la guerra non é un film, é una maledizione

Cecenia 1996 un russo riprende immagini agghiaccianti che ci fanno riflettere su cosa una guerra veramente significhi. L'orrore  senza romanticismi. Caos, confusione, morte. l'attesa intollerabile, per ore. Una testimonianza sconvolgente e non filtrata.


Il nemico é invisibile. i soldati sparano senza manco mirare. La morte arriva sempre improvvisa. Spesso senza supporto, con poche munizioni

Non ci sono eroi, I soldati sono solo uomini che tentano di sopravvivere giorno per giorno. Sanno che sono pedine di un gioco piú grande di loro.
"quelli girano con le mercedes pagate con i petroldollari e noi moriamo qui".

Sono inferociti per la perdita dei loro "fratelli".  Gli unici che loro sentono vicini. Ne fanno le spese i civili. Come sempre. Donne in lacrime.

"perché non ci lasciate in pace?" chiede una di loro. Dimostra 60 anni, ma probabilmente ne ha 35.

I soldati perdono la loro umanitá. Tortura. Visi pieni di sangue: é il nemico, non un essere umano. Un uomo a terra viene preso a calci. Il suo sguardo é disperato.

Una pila di morti. Soldati russi presi in un imboscata. La telecamera é impietosa, non vi sono i tagli "politicamente corretti" che servono a coprire le atrocitá di questa cosa assurda chiamata guerra. I cani abbaiano come impazziti, ma forse sono gli unici ad avere conservato la sanitá.

Grozny é il passato. Ma oggi la Cecenia é in Ucraina, in palestina, in Libia, in Iraq, in Siria. La Cecenia sta arrivando sotto le porte di casa degli italiani. Ci rifletta chi sente che la sua situazione é insostenibile oggi. Iniziare le guerre é facilissimo, finirle é maledettamente piú complicato.
Pace.